Auto Elettriche
Molti osservatori pensano che la crisi economica dovuta alla pandemia mondiale di Coronavirus non avrà effetti negativi sulle auto elettriche.
Coronavirus e crisi economica non fermeranno le auto elettriche
L’auto elettrica, di fatto più cara delle auto tradizionali, viene considerata “spacciata” da alcuni grandi studiosi internazionali.
Tutto questo per un semplice motivo: con il Coronavirus a danneggiare i consumi e i colossi industriali, “piccole imprese” come le nuove case automobilistiche elettriche possono subire un tracollo non indifferente, specialmente perché erano in fase di “lancio.
Se a questo si aggiungono ingenti investimenti nelle infrastrutture di ricarica, si capisce il perché di questi pareri.
Sarà sufficiente, però, una crisi del genere per stoppare il futuro “green” del settore automobilistico?
I pareri dello schieramento opposto
Tutto ciò, però, non convince gli esperti dello schieramento opposto, secondo cui il futuro sarà inevitabilmente green.
Questo è dovuto ai notevoli investimenti fatti dalle case automobilistiche sul settore elettrico, fortemente sostenute dalle politiche ambientali internazionali, al fine di un marcato ridimensionamento delle emissioni di CO2 nel mondo.
A confermare questo trend positivo è la positività dei mercati: a fronte del -85% del mercato “tradizionale” delle auto in Italia, le auto elettriche hanno avuto invece segnali positivi.
A confermare ciò anche Germania, Francia e Regno Unito.
Tutto questo va a confermare le tesi rialziste su un futuro elettrico, grazie anche alla forte spinta della politica internazionale.
Se si aggiungono anche forti investimenti sulla ricarica rapida e sulla guida autonoma, si può intuire che si tratta anche di un futuro sempre più “elettrico”, con il lento declino delle normali auto a combustibile.
Inevitabilmente sarà necessario passare verso un futuro più elettrico, pena il futuro del pianeta.
Tuttavia, potrebbe essere necessaria una transizione graduale, con auto “ibride” che man mano diverranno sempre più elettriche.