Una rete di imprenditori eterogenei, se affiatata, può diventare un’ottima base per creare un business. 

Tutto ciò porterebbe vantaggio sia a noi professionisti, sia ai clienti.

Basta solo volerlo.

 

Un business fatto di cooperazione

Mettendo insieme diverse figure di professionisti, da amministratori di condomini, alle imprese edili, includendo artigiani di diverse attività essenziali, come idraulici, fabbri ed elettricisti, e aggiungendo consulenti come architetti e avvocati, è possibile creare un vero e proprio business basato sulla cooperazione.

 

Un nuovo modo per vivere la relazione con gli stakeholder, basato su cooperazione e aiuto reciproco, non più sulla concorrenza diretta.

 

Un’azienda costituita da elementi così sinergici può davvero diventare importante nel territorio, diventando un vero riferimento per eventuali servizi.

Immaginate qualsiasi servizio richiesto per le abitazioni: in questo caso sarebbe soddisfatto grazie a professionalità e competenza, qualsiasi operazione possa essere richiesta.

 

Non è importante che sia grande o piccola, basta saperci fare nei vari settori, dall’amministrativo al giuridico, terminando con l’ambito “realizzativo”.

Fortunatamente a Bologna questa realtà esiste eccome, ed io ho la fortuna di collaborarci da anni nel territorio.

Infatti ho la fortuna di fare parte di questo gruppo di cui sopra vi ho appena accennato, che però preferisco chiamarli Amici.

Presto ve li farò conoscere.

 

L’elettricista illuminato.

In questo articolo vi racconterò una favola: l’elettricista illuminato.

La favola dell’elettricista illuminato

C’era una volta un elettricista illuminato, la cui abilità principale era l’illuminare di gioia e felicità gli ambienti tristi e tenebrosi, ovunque fosse chiamato.

Riusciva a riempire di luce gli spazi bui e malinconici. Ma non solo: con la sua capacità ed empatia riusciva a scaldare gli animi e il cuore delle persone, soprattutto nei momenti più difficili, dove sembrava tutto perduto, dove le avversità sembravano insormontabili e le persone erano paralizzate, rapite, sopraffatte dal pessimismo e dallo sconforto.

L’elettricista illuminato riusciva, grazie alla sua tenacia e alla sua voglia di portare luce, a risolvere qualsiasi problema.

Elettricista illuminato Bologna

C’era una volta, anche, un paese dove regnava il consumismo, l’egoismo, lo spreco, lo smog, e dove ogni regola etica sembrava ormai dimenticata.

C’era una volta un elettricista illuminato che si impegnava per un mondo migliore da lasciare alle future generazioni, un mondo con meno inquinamento, con meno sperpero di beni, con meno spreco di cibo, con meno ansia.

L’elettricista illuminato: insegnamento

Quello che aveva capito l’elettricista illuminato è che un mondo migliore è possibile.

Tutti possono recuperare la consapevolezza che una società civile può essere basata sull’istruzione, sull’educazione, sulla formazione, sulla solidarietà e sull’uso di energie rinnovabili ed ecologiche.

L’elettricista illuminato vi aiuterà ad aggiustare la rotta, indirizzandovi verso nuove possibilità, ed innescando una vera trasformazione basata sull’energia fornita dal sole, dal vento, dall’acqua e da tutte queste risorse che possono generare energia, elettricità, in modo totalmente rinnovabile ed ecologico.

Così tutti potranno avere la forza e il coraggio di portare avanti sempre di più i propri progetti senza inquinare l’ambiente.

E così, sapete che cosa succede oggi?

Succede che l‘elettricista illuminato, oggi c‘è.

L’elettricista illuminato, che aiuta ad aggiustare la rotta, che aiuta ad indirizzare verso nuove possibilità ed innescare una vera trasformazione, oggi c’è.

C’era una volta un elettricista illuminato, ma oggi ce n’è uno speciale che esiste qui ed è accanto a voi.

Contattalo adesso.

 

Oggi vorrei esprimere delle considerazioni personali. Considerazioni di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus.

 

Storie di vita quotidiana di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus

Come tutte le mattine mi sono alzato attorno le 6.30, e dopo un giretto in bagno, ho fatto colazione.

Quindi sono uscito per andare al lavoro.

La giornata è tendenzialmente la solita: in parte occupata da lavori già pianificati, in parte occupata da interventi imprevisti.

Il tempo passa velocemente tra numerose telefonate, lettura delle mail ricevute, e problematiche più o meno risolte.

Insomma, la normale concitata giornata di lavoro.

Poi, però, mi sveglio!

Il mio primo pensiero è “cazzo! Era solo un sogno!”.

Paradossalmente svegliarsi è stato un incubo.

Il motivo è molto semplice: anche oggi passerò la giornata in casa, tra il soggiorno e la camera da letto. Tra un social e un programma TV, magari alternato a un po’ di fitness e alla lettura di un libro.

 

Buoni propositi per il futuro

Il mio pensiero va al futuro.

Non appena verrà il momento che saremo di nuovo liberi, voglio augurarmi che quello che faremo, lo faremo con maggior consapevolezza e senza strafare, perché questa esperienza ci dovrà servire per ripartire, magari in modo diverso rispetto al passato.

 

Valorizzare i valori umani che, secondo me, abbiamo perso, in questa società invasa dal consumismo e dall’egoismo più sfrenato. Cominciare a nutrirci in modo più salutare, saper apprezzare le piccole cose, e stringere rapporti solidali, veramente indispensabili al nostro benessere.

Il fattore economico è importante, ma la salute fisica e mentale viene prima di tutto.

 

Un saluto. Forza e coraggio.

Giuseppe Salvatore

 

 

Post scriptum

“Non tutti i mali vengono per nuocere”.

In questo particolare momento, alcuni potrebbero chiedersi quali benefici possiamo trarre da questa terribile esperienza?”.

Siamo chiusi tra le nostre quattro mura e quello che facciamo è uscire per andare a fare la spesa o semplicemente per sgranchirsi all’aria aperta, rilegata alla famosa ora d’aria.

Questa situazione di fermo forzato, però, può indurci a considerare delle cose che in una situazione normale non avremo mai pensato di poter fare o di saper fare.

 

Ho visto sui social molte persone darsi alla cucina, cosa che probabilmente lavorando tutto il giorno fuori, non era possibile fare, e quindi sicuramente questo può indurre a cibarsi in modo più sano e regolare.

Altre persone eseguono invece piccoli lavori di abbellimento della casa, riordinando come non mai cose che magari erano considerate perdute da anni.

 

Insomma, questa è l’occasione per mettere in ordine la nostra vita, gli spazi dove viviamo.

Secondo me la cosa più importante che si può realizzare in questo momento è la riorganizzazione del proprio stile di vita, con la consapevolezza di come potrebbe essere la nostra vita se si equilibrasse il lavoro quotidiano, con la vita che conduciamo adesso.

Pensate a questo: più solidarietà fra le persone, un’alimentazione più sana, un ambiente abitativo più ordinato e pulito, mantenere un ambiente esterno con meno inquinamento, mantenere le giuste attenzioni igieniche anche quando siamo fuori e stiamo in mezzo ad altre persone.

Dobbiamo cogliere questa occasione, seppur tragica, per avere dei comportamenti diversi dal passato, partendo dal condurre una vita meno frenetica, e intraprendendo rapporti sociali più distensivi, sia rispetto i nostri simili, sia verso l’ambiente in cui viviamo.

 

Molti di voi penseranno che questo è impossibile, che è solo una favola.

Io vi dico che tutto questo, invece, è possibile, perché siamo noi i veri scrittori di questa sceneggiatura che è la vita, che non è un film ma potrebbe diventare la nostra futura vita reale.

 

Ah! Sapete una cosa? In questi giorni mi sono dedicato molto alla scrittura manuale, sinceramente penso di non aver mai scritto così tanto dai tempi della scuola, ed è passato molto tempo da allora.

Scrivere aiuta nei momenti di tristezza, ed è un ottimo metodo per stare meglio, ci aiuta a raccontare dei pensieri, delle emozioni.

Vi invito quindi a provare.

Queste sono le semplici considerazioni di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus.