Un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus
Oggi vorrei esprimere delle considerazioni personali. Considerazioni di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus.
Storie di vita quotidiana di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus
Come tutte le mattine mi sono alzato attorno le 6.30, e dopo un giretto in bagno, ho fatto colazione.
Quindi sono uscito per andare al lavoro.
La giornata è tendenzialmente la solita: in parte occupata da lavori già pianificati, in parte occupata da interventi imprevisti.
Il tempo passa velocemente tra numerose telefonate, lettura delle mail ricevute, e problematiche più o meno risolte.
Insomma, la normale concitata giornata di lavoro.
Poi, però, mi sveglio!
Il mio primo pensiero è “cazzo! Era solo un sogno!”.
Paradossalmente svegliarsi è stato un incubo.
Il motivo è molto semplice: anche oggi passerò la giornata in casa, tra il soggiorno e la camera da letto. Tra un social e un programma TV, magari alternato a un po’ di fitness e alla lettura di un libro.
Buoni propositi per il futuro
Il mio pensiero va al futuro.
Non appena verrà il momento che saremo di nuovo liberi, voglio augurarmi che quello che faremo, lo faremo con maggior consapevolezza e senza strafare, perché questa esperienza ci dovrà servire per ripartire, magari in modo diverso rispetto al passato.
Valorizzare i valori umani che, secondo me, abbiamo perso, in questa società invasa dal consumismo e dall’egoismo più sfrenato. Cominciare a nutrirci in modo più salutare, saper apprezzare le piccole cose, e stringere rapporti solidali, veramente indispensabili al nostro benessere.
Il fattore economico è importante, ma la salute fisica e mentale viene prima di tutto.
Un saluto. Forza e coraggio.
Giuseppe Salvatore
Post scriptum
“Non tutti i mali vengono per nuocere”.
In questo particolare momento, alcuni potrebbero chiedersi “quali benefici possiamo trarre da questa terribile esperienza?”.
Siamo chiusi tra le nostre quattro mura e quello che facciamo è uscire per andare a fare la spesa o semplicemente per sgranchirsi all’aria aperta, rilegata alla famosa ora d’aria.
Questa situazione di fermo forzato, però, può indurci a considerare delle cose che in una situazione normale non avremo mai pensato di poter fare o di saper fare.
Ho visto sui social molte persone darsi alla cucina, cosa che probabilmente lavorando tutto il giorno fuori, non era possibile fare, e quindi sicuramente questo può indurre a cibarsi in modo più sano e regolare.
Altre persone eseguono invece piccoli lavori di abbellimento della casa, riordinando come non mai cose che magari erano considerate perdute da anni.
Insomma, questa è l’occasione per mettere in ordine la nostra vita, gli spazi dove viviamo.
Secondo me la cosa più importante che si può realizzare in questo momento è la riorganizzazione del proprio stile di vita, con la consapevolezza di come potrebbe essere la nostra vita se si equilibrasse il lavoro quotidiano, con la vita che conduciamo adesso.
Pensate a questo: più solidarietà fra le persone, un’alimentazione più sana, un ambiente abitativo più ordinato e pulito, mantenere un ambiente esterno con meno inquinamento, mantenere le giuste attenzioni igieniche anche quando siamo fuori e stiamo in mezzo ad altre persone.
Dobbiamo cogliere questa occasione, seppur tragica, per avere dei comportamenti diversi dal passato, partendo dal condurre una vita meno frenetica, e intraprendendo rapporti sociali più distensivi, sia rispetto i nostri simili, sia verso l’ambiente in cui viviamo.
Molti di voi penseranno che questo è impossibile, che è solo una favola.
Io vi dico che tutto questo, invece, è possibile, perché siamo noi i veri scrittori di questa sceneggiatura che è la vita, che non è un film ma potrebbe diventare la nostra futura vita reale.
Ah! Sapete una cosa? In questi giorni mi sono dedicato molto alla scrittura manuale, sinceramente penso di non aver mai scritto così tanto dai tempi della scuola, ed è passato molto tempo da allora.
Scrivere aiuta nei momenti di tristezza, ed è un ottimo metodo per stare meglio, ci aiuta a raccontare dei pensieri, delle emozioni.
Vi invito quindi a provare.
Queste sono le semplici considerazioni di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus.