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Di questi tempi si sente sempre più parlare di impianti elettrici Bio-Compatibili. Andiamo ad analizzare di che si tratta.

 

IMPIANTI ELETTRICI BIO-COMPATIBILI NELL’ERA MODERNA

Nell’era moderna, senza il supporto dell’energia elettrica non è possibile “continuare”.

A prescindere dall’apparecchio utilizzato, vi è sempre una relazione con l’energia elettrica, direttamente o indirettamente.

L’unico modo di comprendere tutto ciò è in caso di blackout: in assenza dell’elettricità, tutto risulta fermo, buio e silenzioso. Smarrimento e impotenza sono le principali sensazioni provate, in quanto abituati a un mondo basato sull’elettricità.

 

Come muoversi nel campo degli impianti elettrici Bio-Compatibili?

A causa della sempre maggiore richiesta di energia elettrica, causata a sua volta da un aumento dell’utilizzo di apparecchiature elettriche (sia a livello industriale, sia a livello civile), è stato necessario costruire nel tempo numerose centrali elettriche e termoelettriche.

Questo ha comportato un aumento della rete di distribuzione, quindi anche più trasformatori, elettrodi, reti in linea aerea, tralicci, e altre componenti necessarie.

 

L’altro lato della medaglia, purtroppo, riguarda la qualità della vita: l’aumento di queste componenti, ha portato inevitabilmente ad aumentare l’inquinamento (diretto e indiretto), con conseguenze negative sia per la salute, sia per l’ambiente che ci circonda.

 

Nonostante non sia attualmente possibile eliminare il problema dell’elettrosmog, è comunque possibile ridurre l’intensità dei campi elettromagnetici presenti all’interno delle nostre abitazioni, portandoli a limiti accettabili per la nostra salute, pur senza rinunciare alla comodità dell’energia elettrica.

 

Per tale ragione, possiamo parlare di impianti elettrici Bio-Compatibili.

 

I pericoli derivanti dalle zone con elevato campo elettromagnetico dipendono principalmente dal tempo di sosta e dai valori della corrente elettrica di passaggio nei conduttori.

Sapendo questo, è possibile intuire che gli elementi più “rischiosi” sono i grossi elettrodomestici, come lavatrice, forno e lavastoviglie ad esempio, e che il “rischio” è limitato durante il loro funzionamento.

In realtà, però, durante la fase di inattività (quindi quando sono spenti), vi è sempre un passaggio di tensione, portando alla creazione di un campo elettrico permanente.

 

Come viviamo dentro le nostre abitazioni?

Esistono numerosi accorgimenti utili che possono permetterci di ridurre al minimo i campi elettromagnetici presenti all’interno delle nostre abitazioni.

 

Qualora si trattasse di una nuova abitazione (o ristrutturazione), quindi in caso di realizzazione di impianti elettrici totalmente nuovi, è possibile ridurre o addirittura annullare il passaggio di campi elettromagnetici permanenti.

Durante la posa delle tubazioni per il contenimento dei cavi elettrici, è possibile disporre le condutture a raggiera, evitando il modo circolare.

Inoltre, bisogna evitare i passaggi nelle zone di lunga sosta, così come bisogna evitare passaggi sui muri di confine con le varie camere da letto. Un esempio potrebbe essere la parete della cucina con le spalliere del letto.

Mantenere distanze maggiori dai vari corpi elettrici è una buona strategia da utilizzare.

In questo caso, quindi, è importante evitare l’esposizione dei campi elettromagnetici nelle zone di sosta maggiore, come appunto le camere da letto.

 

Quali tecniche è possibile applicare?

Vi sono diverse tecniche utilizzabili:

  • la prima tecnica consiste nell’installazione del disgiuntore, chiamato anche BIO-SWITCH (commutatore). Questo elemento permette, allo spegnimento delle luci, e quindi senza carico sulle linee, l’apertura dei circuiti collegati. Una volta riaccese le luci, o collegate le spine, in maniera automatica verrà richiuso il circuito elettrico. In pratica permette di dormire senza campi magnetici o elettrici circostanti. Bisogna fare attenzione ad un unico dettaglio: sulla linea del disgiuntore è necessario non tenere apparecchiature a funzione continua come frigoriferi o caldaie.
  • la seconda tecnica consiste nell’utilizzo di cavi schermati. L’utilizzo di impianti domotici è un ottimo metodo per utilizzare impianti Bio-Compatibili, dovuto al fatto che i conduttori con termine sugli apparecchi di comando hanno un’alimentazione a 24 Volt. Il passaggio dei conduttori di potenza può essere effettuato transitando in zone distanti da quelle di lunga sosta, con eventualmente l’aggiunta di funzionalità utili, ad esempio il timing per determinati apparecchi.

 

In ogni caso risulta importante evitare sovradimensionamenti inutili di prese o circuiti, cercando piuttosto un’ottimizzazione della distribuzione. Questo farà sì che vi sia un risparmio importante, utile per coprire gli inevitabili costi maggiori dovuto alla costruzione di questa tipologia di impianti.

Infine, non meno importante, è essenziale ridurre il consumo di elettricità, in quanto in quest’epoca stiamo assistendo letteralmente ad un suo abuso.