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Blog, Impianti Civili

Dove vai se il salvavita non lo hai?

L’interruttore salvavita è un elemento indispensabile in ogni abitazione. Andiamo a scoprire di cosa si tratta e perché è così importante.

 

Cos’è l’interruttore salvavita magnetotermico differenziale?

L’interruttore salvavita, il cui vero nome è interruttore magnetotermico differenziale, è un dispositivo di sicurezza presente in tutte le case e previsto dalla normativa comunitaria.

Questo interruttore ha la funzione di interrompere il flusso di energia elettrica in caso di contatti diretti o indiretti oppure in caso di dispersione di corrente. Per questo motivo è chiamato “salvavita”.

Il Decreto n.37 del 2008 si occupa di regolare i requisiti per la realizzazione e l’installazione degli impianti elettrici domestici.

Negli impianti elettrici potrebbero verificarsi dei problemi come cortocircuiti, dispersioni elettriche, sovraccarichi, o altre problematiche.

Il suo compito è quello di evitare che accadano spiacevoli situazioni, proteggendo persone e cose da eventuali danni. Quante tipologie hanno quindi questi interruttori? E che costi hanno?

 

Quali tipologie di interruttori salvavita esistono?

L’interruttore salvavita ha la capacità di rilevare la differenza fra la corrente in entrata e la corrente in uscita dai circuiti. Sul mercato esistono varie tipologie di salvavita, tra le quali:

  • Puro: un salvavita che offre solo la protezione differenziale. Questo dispositivo viene installato come interruttore generale, però sarà necessario posizionare sul contatore un altro tipo di protezione (di tipo magnetotermico).
  • Differenziale separato: è un apparecchio differente, che va a comandare una bobina di sgancio di un interruttore molto potente. Si tratta di una tipologia molto utilizzata in ambito industriale.
  • Accoppiato: offre sia protezione magnetotermica, quindi in caso di corto circuito e sovraccarico, sia differenziale.
  • Riarmante: è un differenziale puro. ma è anche in grado di richiudersi alcune volte in modo da ridare corrente nel caso in cui lo scatto sia avvenuto per problemi non legati al contatore.

 

 

Cosa dice la legge

L’interruttore è necessario per essere a  norma di legge, ed è necessario svolgere controlli periodici per verificare che tutto funzioni in modo corretto.
Un interruttore magnetotermico differenziale è inoltre utilizzato per proteggere le persone (e non solo), nei seguenti casi:

  • Contatto diretto: quando c’è un contatto diretto con un filo in tensione non isolato, chiamata anche “fase alimentata”.
  • Contatto indiretto: quando una persona viene a contatto con una parte metallica in tensione accidentalmente (ad esempio per guasto nell’isolamento).
  • Perdite di isolamento, di diverso genere.

Gli interruttori hanno un pulsante “T” di test, per verificare che la parte differenziale funzioni correttamente.

È importante effettuare il test regolarmente, per essere sicuri che l’interruttore funzioni senza problemi. Quando si preme il pulsante, questo fa intervenire il salvavita, in quanto simula la condizione di guasto.

Se ciò non dovesse accadere, allora c’è qualcosa che non va, pertanto risulta necessario un intervento di un tecnico elettricista.

Se il salvavita presenta qualche problematica di funzionamento, anche a causa di un guasto temporaneo del blocco magnetotermico, potrebbe non attivarsi, e così facendo non riuscirebbe a proteggere la nostra abitazione.

È consigliato effettuare questi controlli almeno una volta al mese premendo semplicemente il pulsante di test (solitamente marcato dalla lettera T). Se il salvavita funziona correttamente, l’energia elettrica si dovrebbe interrompere immediatamente.

 

Come funziona l’interruttore salvavita?

Un interruttore salvavita integra tutte e tre le protezioni, magnetica, termica e differenziale:

  • Interruttore magnetotermico: in questo caso il dispositivo integra una protezione magnetica per i cortocircuiti, oltre ad una protezione termica per i sovraccarichi.
  • Interruttore differenziale: è il dispositivo utilizzato per la protezione delle persone dalle dispersioni elettriche.

Come funziona l’interruttore magnetotermico

L’interruttore magnetotermico interrompe il flusso della corrente elettrica in caso di sovracorrente, causata da un sovraccarico, quindi in caso di consumo elevato di elettricità rispetto alla portata dell’impianto, o in caso di corto circuito.

All’interno del dispositivo ci sono due sezioni differenti che operano tramite due principi fisici diversi.

  • La parte magnetica:
    La parte magnetica controlla un eventuale cortocircuito rilevando l’elevato e istantaneo flusso di corrente che ne deriva. Questo impulso elevato di corrente induce un campo magnetico che fa scattare l’apertura dell’interruttore istantaneamente.
  • La parte termica:
    In caso di sovraccarico il limite è dato dalla capacità dell’impianto, data dai fili conduttori che devono smaltire il calore prodotto per effetto Joule. La parte termica funziona con una resistenza elettrica, per mezzo di una lamina bimetallica che tramite la dilatazione termica si piega fino allo scatto. Questi dispositivi intervengono con un certo ritardo, in modo tale da non considerare i normali sovraccarichi di breve durata o con valori vicini al limite per la corrente.

Come funziona l’interruttore differenziale

Questo interruttore viene attivato in caso di un guasto verso terra (dispersione) o folgorazione, garantendo quindi la protezione delle persone da contatti diretti e indiretti.
Il suo funzionamento è basato sulla differenza di correnti elettriche, sia che siano in ingresso, sia che siano in uscita dal sistema elettrico, qualora ci fosse un contatto con una massa in tensione accidentale.

Se l’interruttore è ad alta sensibilità, ossia riesce a rilevare una differenza di corrente piccola e ha un tempo di intervento breve (millisecondi), la protezione interviene anche in caso di contatto diretto, se una persona tocca un cavo scoperto.

 

Dove va messo il salvavita?

L’interruttore salvavita, o interruttore magnetotermico, va messo sempre dopo il contatore energia elettrica.

Un impianto elettrico ben strutturato è suddiviso in più linee che, partendo dal quadro generale, collegano i vari utilizzatori che usano energia elettrica nell’abitazione. In genere, queste linee sono divise nelle seguenti categorie: luci, prese, elettrodomestici, servizi esterni e centraline, computer e sistemi di videosorveglianza.
Grazie al quadro vi è la possibilità di sezionare una parte dell’impianto rispetto al complesso, specie in caso di guasti e riparazioni.

 

A cosa serve l’interruttore magnetotermico differenziale?

Il quadro elettrico principale è posizionato a valle del contatore dell’energia elettrica ed è qui che sono presenti gli interruttori salvavita, attraverso i quali si possono comandare le linee dell’impianto elettrico della casa.

Nel contatore della luce elettronico è presente un altro interruttore che viene spento quando si supera il limite di potenza.

Ovviamente vi è un limite di potenza disponibile, che non è possibile oltrepassare senza far saltare la corrente.

Superata l’energia utilizzata, è necessario staccare alcuni elementi legati alla corrente prima di poterlo riattivare.

Infine, interruttori e impianti elettrici devono rispettare i criteri di riferimento previste dalla Norma CEI 64-8, al fine di mantenere la sicurezza degli impianti elettrici civili.

Con questa normativa vi è anche l’obbligo della messa a terra per la sicurezza in caso di sovraccarico di tensione.

All’interno della norma è possibile visualizzare anche gli standard tecnici richiesti per la certificazione in caso di impianti elettrici residenziali.

16 Maggio 2020/da Giuseppe
Tags: dispersione, salvavita, Sicurezza
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