Niente più elettrosmog
Niente più elettrosmog: numerosi studi epidemiologici hanno mostrato un aumento del fattore di rischio di alcune patologie nelle persone la cui occupazione e le cui abitudini di vita comportavano una continua esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Niente più elettrosmog: modifiche essenziali
Grazie alla crescita e diffusione delle abitazioni bio-compatibili, vi è una maggiore richiesta nell’effettuare delle modifiche affinché risultano tali.
Vi sono dei criteri di sicurezza da applicare (secondo la legge 46/90), che permettono di limitare l’esposizione umana al cosiddetto elettrosmog.
Queste modifiche prevedono innanzitutto la realizzazione di impianti elettrici lontani dalle zone di maggiore soggiorno, ad esempio la camera da letto, oltre alla necessità di ridurre il più possibile la presenza di arredi metallici.
Dopodiché è importante sezionare l’impianto elettrico in zone differenti, per bilanciare gli assorbimenti con il sezionamento delle reti e conseguente minimizzazione del campo magnetico.
L’ultima fase prevede l’analisi dei percorsi da occupare con l’elettrificazione, oltre alla collocazione in luoghi secondari del quadro di distribuzione, opportunamente schermato.
Anche i flessibili dell’elettrificazione vanno sistemati a distanza da letti e zone di lunga sosta come tavoli e divani.
Tutto ciò permetterà di costruire una “base solida” per una casa bio-compatibile.
Elettrosmog: campi elettromagnetici
Nonostante si pensi che le abitazioni siano sicure, viviamo con la presenza costante di campi elettro-magnetici che non sappiamo nemmeno esistano.
Esempi dei principali campi elettromagnetici casalinghi sono sicuramente:
- Elettrodomestici
- Metodi per l’illuminazione degli ambienti
- Elettrificazione strutturale
- Abitazioni adiacenti
- Cabine di trasformazione
- Condutture dell’alta e media tensione, ponti di trasmissione RF
L’esempio più comune è quello degli elettrodomestici, a cui prestiamo poca attenzione.
Gli elettrodomestici, infatti, emettono campi elettromagnetici non appena messi in funzione, senza considerare che molti rimangono in funzione h24.
Ovviamente vi sono delle variabili da considerare, come la durata dell’esposizione, l’intensità del campo elettromagnetico generato, e la distanza dal corpo umano.
L’utilizzo di lampade a led permette una notevole riduzione dei campi elettromagnetici generati, in quanto meno intensi.
Il bioelettroimpianto
Il bioelettroimpianto è un impianto elettrico semplice che si adatta molto bene ai criteri delle case bio-ecologiche.
Si tratta di un elemento molto semplificato, pratico nella manutenzione e che permette di semplificare
e minimizzare le interferenze elettriche e magnetiche causate da un’impiantistica non sensibile alla bioelettrocompatibilità.
Il bioelettroimpianto permette:
- Controllo del campo elettrico e magnetico
- Altezze, posizioni e percorsi specifici
- Tecnica dell’elettrificazione con tre circuiti di controllo
- Disgiunzione tripolare centralizzata e/o bipolare locale
- Tecnica di schermatura del campo elettrico e magnetico con semplici sistemi di controllo
L’ impianto verrà suddiviso in zone sezionabili dai disgiuntori automatici come
segue: zona notte, zona giorno, zona di servizio.
Vi sono numerosi elementi da considerare nell’bioelettroimpianto, come ad esempio le sezioni minime ammesse, oppure il rispetto delle normative comunitarie europee. Ovviamente penserà a tutto il tecnico incaricato.
Il bioelettroimpianto, in ogni caso, vi permetterà di vivere in abitazioni che non presentino potenziali pericoli di esposizione all’elettrosmog, misurabile tramite misuratore di campo E.M., per valutare i livelli di rischio a cui si è esposti quotidianamente.
Regole di base da seguire
In sintesi le regole di base da seguire sono quattro:
- distanza di sicurezza dalle fonti di elettrosmog
- limitazione del tempo di esposizione
- schermatura dell’impianto con disgiunzione bipolare e tripolare della rete
- semplificazione dell’assetto dell’impianto elettrico, necessaria per ridurre interferenze
Altri spunti interessanti potrebbero essere la riduzione di strumenti elettrici in casa, specie se non utilizzati; oppure la sostituzione dell’impiantistica obsoleta con quella di nuova generazione, sicura, sana e biocompatibile.